Negli ultimi anni sono sempre di più le etichette di vino in formato “canned”, ossia in latta o lattina, che vengono lanciate sul mercato. Da un lato infatti l’aumento dei costi delle materie prime spinge i produttori a trovare nuove soluzioni, che, come nel caso dell’alluminio, consentono di portare sul mercato prodotti più leggeri, più semplici (ed economici) da trasportare e 100% riciclabili. Parallelamente sempre più consumatori si dimostrano interessati a questo tipo di proposte, innovative ed eco-friendly.
Che sviluppo può avere in Italia?
Secondo una ricerca di Straits Research il mercato dei vini in lattina, che nel 2021 aveva un valore globale di 241,5 MLN di dollari, è destinato a crescere fortemente, raggiungendo i 725,48 MLN entro il 2030.
In Italia, il formato è invece ancora poco diffuso: nel 2022 le vendite di vino in lattina o latta richiudibile hanno rappresentato circa lo 0,6% del vino venduto sulla piattaforma Winelivery (valore in pezzi venduti). Tra le motivazioni della sua scarsa diffusione è da considerare il forte legame con la tradizione ed i paradigmi del vino, che caratterizzano il nostro mercato e frenano l’interesse, sia dal lato della domanda che dell’offerta, verso queste innovazioni.
Se da un lato, il “vino in lattina” dovrà vincere la resistenza culturale che ne limita la diffusione (come è stato per altre innovazioni del mondo del vino, come i tappi tecnici o a vite), dall’altro ha sicuramente alcune frecce al proprio arco. Tra le caratteristiche che appartengono a questo nuovo formato e sono da tenere in considerazione per un suo futuro sviluppo, rientrano:
- Sostenibilità ambientale superiore rispetto alle bottiglie tradizionali. Come anticipato, i “vini in lattina” sono più leggeri (e quindi economici) e meno inquinanti da trasportare;
- Esclusione di alcuni difetti di conservazione / imbottigliamento. Questa tipologia di packaging elimina l’impatto che l’illuminazione può avere sulla cattiva conservazione del vino, oltre ad eliminare completamente il rischio di “sentore di tappo”, proprio del sughero naturale;
- Prezzo unitario inferiore e formato più contenuto. Particolarmente adatto ad un consumo moderato e/o fuori dalle mura domestiche;
Canned wine: alcuni dati
I formati alternativi di vino in lattina o similari hanno dei benefici poco contestabili, come dimostrato da una ricerca condotta da Winsight (2023) su 400 rispondenti. L’85% degli intervistati ha dichiarato che gradirebbe poter portare con sé del vino in latta (confezione leggera, richiudibile e riutilizzabile) in occasioni “extra domestiche” come una scampagnata, un pic-nic o una gita fuoriporta.
Rispetto alla media degli acquisti di vino sulla piattaforma Winelivery, i “vini in lattina” mostrano un’incidenza sopramedia (+11,5 punti percentuali) degli acquisti da parte del pubblico femminile e, forse sorprendentemente, degli utenti Over 35 (+10 punti percentuali).
Altro dato di particolare interesse emerge dall’analisi della distribuzione degli acquisti nell’arco delle giornate e delle settimane. Nel caso di Winelivery, in cui momento di acquisto e consumo sono particolarmente vicini, questo tipo di analisi mostra una concentrazione degli acquisti sopramedia (16,2% contro il 13,6% medio della categoria) nella giornata di domenica, così come nella fascia oraria del pranzo e del primo pomeriggio (29,4% rispetto al 20,1% della categoria).
Questi numeri suggeriscono come i canned wines possano rappresentare un’opzione valida per coprire quelle occasioni in cui, poichè il consumo di vino è limitato (come il pranzo infrasettimanale o un pasto senza compagnia), il consumatore sarebbe restio a stappare una bottiglia, oppure per quei casi, come gite e scampagnate, in cui la portabilità del prodotto è rilevante.
Tirando le somme
In conclusione, il futuro del vino in lattina o latta richiudibile in Italia sembra ancora incerto, ma i numeri dimostrano che c’è un crescente interesse da parte dei consumatori. È possibile che l’aumento della produzione di questo formato e la comunicazione giusta, che ne racconti le occasioni di consumo, possano portare ad un maggior successo della categoria nel nostro paese. Inoltre, i produttori di vino potrebbero vedere in questa innovazione una nuova opportunità di mercato, su cui investire per raggiungere un target di consumatori che preferisce un prodotto dalle dimensioni più contenute, per un consumo al bisogno, oltre che leggero, comodo e facile da portare ovunque.
Futuri sviluppi? Rimani aggiornato!
L’evoluzione che subiranno sia la domanda e che l’offerta di vino nel nostro paese determineranno le sorti di questa innovazione.
Solo il tempo ci saprà dire cosa ci attende. Continua a seguire le nostre pubblicazioni per rimanere aggiornato!