Andiamo ad analizzare alcuni degli sviluppi che hanno caratterizzato il Beverage@Home nei primi tre mesi di questo 2022.
Cocktail sempre più “Ready to Drink”
Finite le feste i consumatori premiano la praticità dei cocktail ready to drink, ideali per i momenti di relax trascorsi tra le mura di casa.
Terminate le festività si manifesta un marcato cambio nei bisogni e negli acquisti dei consumatori.
Se nel periodo natalizio, complici il desiderio di omaggiare i propri cari e offrire il meglio ai propri ospiti trascorrendo molto tempo in compagnia, erano cresciute le vendite di Spirits e Cocktail Kit, nei primi mesi dell’anno, con il ritorno alla routine quotidiana e una riduzione delle occasioni di socialità “domestiche”, aumenta invece la richiesta da parte dei consumatori di soluzioni “zero effort”, pronte da bere. Sul totale dei consumi di cocktail cresce infatti la quota (+10 punti percentuali) occupata dai prodotti Ready To Drink, così come, parallelamente, calano le vendite di ghiaccio (-12,5% rispetto al Q4 2021).
I ready to drink sono acquistati prevalentemente (63,8%) da soggetti di età compresa tra i 25 e i 44 anni, nelle fasce serali della giornata, specialmente tra le 19 e le 21. Approfondendo l’analisi dei principali momenti di consumo, si nota un consumo infrasettimanale rilevante, pari al 49% degli acquisti complessivi (percentuale ben più alta rispetto, ad esempio, al 39% riguardante le vendite di cocktail kit). Incrociando questi dati con i dettagli relativi agli scontrini che comprendono cocktail Ready To Drink e mostrano un acquisto combinato principalmente a vino, birre e snack, ci si accorge di come il prodotto si presti ad accompagnare momenti di relax e aperitivi intimi, vissuti tra le mura domestiche al termine di un’intensa giornata lavorativa.
Divano e birra, un binomio in evoluzione
Il mondo della birra, anche a domicilio, è sempre più “speciale”.
Allontanandosi dall’analisi di quei fenomeni che trovano la loro principale spiegazione nella stagionalità dei consumi e dei bisogni che li generano, passiamo a commentare un trend sempre più consolidato: il peso crescente delle proposte speciali e premium nel mondo delle birre. L’accresciuto interesse del consumatore verso birre meno mainstream è intuibile passeggiando semplicemente tra gli scaffali della grande distribuzione, dove si moltiplicano le referenze che si fregiano di caratteristiche particolari (“non filtrata”, “filtrata a freddo”, aromatizzata, realizzata con una selezione unica di luppoli…) ed hanno un posizionamento premium. Ulteriore conferma di un cambiamento culturale, che scardina l’associazione della birra ricercata e di qualità al contesto del pub e di quella commerciale al consumo domestico, viene dai dati di vendita di Winelivery. Sulla piattaforma sono infatti sempre di più le birre “speciali” acquistate, con una quota sul totale delle vendite di birra in netta crescita: +9,5 punti percentuali (raggiungendo il 26,6% del totale birre vendute) rispetto allo stesso periodo del 2021.